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Racconti oktoberfest - 2004

RACCONTI OKTOBERFEST
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Oktoberfest - Spedizione 2004

Forse il migliore di questi ultimi anni nonostante il tempo inclemente non ci abbia dato tregua per tutti e tre i giorni.Si parte pieni, in tutti i sensi, sia in termini di posto che di tasso alcolico.I cori "monacooo..monacoooo.. ce ne andiamo, ce ne andiamo, ce ne andiamo a Monacò.." si smorzano prima delle 2. L'alcool è più forte dei novanta chili del capocoroSi prosegue spediti. Di notte si dorme, non si fuma e si interrompono le continue esigenze fisiologiche che saranno invece il tema del viaggio di ritorno.Sugli schermi del bus scorrono le immagini di Basic instict, ma non ditelo a nessuno.
Alle 8 siamo in hotel. Un po’ presto, le camere non sono ancora pronte. Ci danno una sala dove lasciare i bagagli e cambiarci. Mentre fuori piove a dirotto, i preparativi ricordano quelli delle giornate sullo snò: si mettono maglioni, scarpe pesanti, qualche bicchiere di vodka nello stomaco.Poi via. Pullman e festa. Sono solo le 9 ma il fiume di gente è già in piena. Dieci minuti a piedi dal pullman alla festa per incontrare sui cancelli del Oktoberfest un giovane che, piegato su se stesso, rimette l’anima sul selciato. Sono le nove e tutto è ancora intatto, la festa praticamente non è ancora cominciata, com’è possibile che uno stia già vomitando?Guardo meglio e mi accorgo. Sentimenti contrastanti m scuotono, sorpresa mista ad orgoglio e tenerezza: è uno dei nostri.. È uno dei nostri! Perché non ho la macchina fotografica? Perché? Ci fondiamo all’HB. Piena, non si trova posto. Si bussa alla Spaten. Piena.
Niente da fare. Alla Paulauner c’è fila, dicono che hanno aperto da poco.. Ci mettiamo in fila approfittando dell’ombrello di qualche giovane biondina locale. Davide fa l’italiano e ci prova... senza successo..Dentro solita festa, troviamo un tavolo prenotato a partire dalle 16,00. Siamo sistemati. Partono i soliti brindisi collettivi, praticamente sempre sul tavolo. Da ricordare su tutte Kahtrine, prototipo di donna tedesca nei sogni dei giovani italiani. Alle 15 passate da poco ci fanno abbandonare il tavolo per “motivi di rigetto”.Torniamo in hotel per doccia e recupero di energie necessarie per la serata.Come si sa i progetti non sempre vanno in porto: c’è chi steso a letto non ricorda più di essere al mondo, chi viene abbandonato in hotel da ex amici a cui si lanciano malocchi continui (lo so per certo..) e altri che usano la notte per quello per cui la notte è stata creata. Pensateci un po’. Si parte in orario il giorno dopo. Canzoni brasiliane ci accompagnano per 200 km fino alla fine delle birre comprate da Lucas..



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